L’ARTE E LA FORZA DEL CAMBIAMENTO
Se l’arte diventasse una componente del vivere quotidiano e non solo qualcosa che si va a vedere la domenica al museo, cambierebbe la vita di questo paese (Valeria Merlini, il Foglio)
Se l’arte diventasse una componente del vivere quotidiano e non solo qualcosa che si va a vedere la domenica al museo, cambierebbe la vita di questo paese (Valeria Merlini, il Foglio)
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Dopo la newsletter di domenica scorsa sul rapporto tra cattolici e politica, oggi vogliamo allargare la discussione su quale sia più in generale il compito dei cristiani. Lo facciamo con la proposta di due letture. La prima è l’intervista pubblicata su La Lettura a Jean de Saint-Cheron, un giovane francese autore del libro «Chi crede non è un borghese» (Libreria Vaticana). «Se torniamo all’essenza del cristianesimo – spiega – è una evidenza assoluta che ciò che si propone ai cristiani è il combattimento per la santità, per la fede. Oggi invece prevale l’opposto. Ci si sistema, ci si accomoda nel comfort». La seconda lettura è la recensione del libro su Giuseppe Camadini, figura storica del cattolicesimo bresciano, apparsa su ilsussidiario.net. Oggi «che un mondo è finito – si legge nell’ articolo – è pensabile che ogni possibile idea ricostruttiva di una società in declino possa essere priva dell’apporto dei cattolici?»
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