• Chi siamo
  • Attività
  • Video
  • Archivio
  • Sostienici
  • Statuto
  • Organi
  • Contatti
Email:
[email protected]
Fondazione San BenedettoFondazione San Benedetto
  • Chi siamo
  • Attività
  • Video
  • Archivio
  • Sostienici
  • Statuto
  • Organi
  • Contatti

Fissiamo il Pensiero

  • Home
  • Fissiamo il Pensiero
  • Siamo diventati incapaci di ascoltare?

Siamo diventati incapaci di ascoltare?

  • Data 1 Maggio 2022

di Marco Lodoli

da Il Foglio – 27 aprile 2022

Pochi giorni fa mi hanno telefonato dalla redazione di “Fahrenheit”, la quotidiana trasmissione culturale di Radio 3, per chiedermi di partecipare a una discussione sul crollo dei consumi culturali di questi ultimi mesi. Purtroppo per l’ora prevista avevo già un impegno e così ho dovuto declinare l’invito: e forse non avrei saputo nemmeno dare valide spiegazioni per questo collasso. A quanto pare, durante la fase più acuta della pandemia le percentuali di vendita dei libri sono cresciute parecchio, mentre adesso il tracollo è tremendo. Anche i cinema arrancano, molti hanno chiuso già prima della crisi, e non va molto meglio ai teatri.

Per antica e mai mutata abitudine, la mattina compro il giornale lungo il percorso che mi conduce a scuola, e con me porto sempre un libro, casomai ci fosse un’ora di buco, un tempo morto. Però in effetti mi sono accorto di essere pressoché l’unico ad avere con sé qualcosa da leggere, i miei colleghi, soprattutto i più giovani, non sembrano particolarmente attratti da libri e giornali. Sono presi dalle infinite relazioni da consegnare, dai moduli da compilare, dalle mille incombenze burocratiche.

Quando il ministero mi contattò per avere qualche idea, all’epoca della riforma della Buona scuola, io suggerii il Bonus per i docenti, e fui davvero felice quando la mia proposta fu accolta. Cinquecento euro l’anno che ogni professore può spendere in libri, cinema, concerti, conferenze, mostre d’arte: io ne ho fatto ampiamente uso, e ogni volta mi sono sentito quasi orgoglioso per quel piccolo privilegio, mio e di tutti i prof. Tra l’altro moltiplicando cinquecento euro per sei/settecentomila insegnanti (e poi anche per i 500.000 diciottenni, ai quali è stato esteso questo prezioso regalo) appare una bella cifra, una vitale boccata d’ossigeno anche per case editrici, librerie, produzioni teatrali e cinematografiche, ai quali questi soldi benedetti sono arrivati.

Però evidentemente qualcosa non ha funzionato come doveva, visti i recenti risultati in calo vertiginoso. Un errore, a mio avviso, è stato quello di inserire tra i possibili acquisti coperti dai 500 euro anche computer, tablet e tutti gli accrocchi elettronici immaginabili. A scuola sento che spesso i prof. hanno indirizzato il piccolo gruzzolo proprio su queste spese, piuttosto che su concerti e film. Oppure sull’acquisto dei libri di scuola per i figli. Insomma, pochi investimenti culturali, ed è un vero peccato, perché io avevo immaginato che anche grazie a quei soldi i prof. potevano aggiornarsi su quanto di nuovo appare nel mondo della cultura: un aggiornamento concreto, reale, non solo corsi di didattica spesso astratti e fumosi. Questo per quanto riguarda gli adulti.

I ragazzi semplicemente non leggono quasi nulla. Va benino l’editoria rivolta ai più piccoli, libri di favole, di avventure per i bambini, ma l’arrivo dell’adolescenza e dello smartphone cancella tutto. Provo a suggerire romanzi che potrebbero interessare, ma sono proposte che precipitano nel vuoto. Anche il cinema è un’abitudine quasi perduta: interessano i filmoni Marvel con i supereroi e basta. Qualche studente mi ha serenamente confessato di non riuscire a stare seduto, fermo, zitto e buono, per due ore, di non riuscire a concentrarsi così a lungo. Il cinema, invece di essere un piacere, diventa una tortura. Insomma, il mondo cambia velocemente e oggi non c’è grande interesse verso la cultura.

La guerra probabilmente ha dato un’altra bella mazzata: ubi maior, minor cessat, nella mente entrano pensieri angosciati, silenziose paure, un senso di pericolo che si allarga in ogni direzione, e non c’è più tempo né voglia per leggere un libro. Gli ultimi anni sono stati dominati dalla ricerca di una nuova narrazione: tutto deve essere narrato, tutto deve trasformarsi in una storia avvincente. Ma ora non basta più, forse perché la Storia ha preso il sopravvento sulle mille minime storie, che non interessano più. Ci sentiamo in balia degli eventi e non abbiamo più l’attenzione necessaria per ascoltare ancora una storia familiare, una crisi individuale, un’angoscia privata. Stiamo fermi, aspettiamo di capire cosa accadrà, buttiamo l’occhio di continuo sul telefonino: e sugli scaffali delle librerie romanzi e saggi si coprono di polvere.

https://www.ilfoglio.it/scuola/2022/04/30/news/consumi-culturali-di-nuovo-in-crisi-due-ore-in-silenzio-al-cinema-non-resiste-nessuno-3944563/

  • Condividi
piergiorgio

Articolo precedente

Avremo sempre bisogno di Dostoevskij
1 Maggio 2022

Prossimo articolo

La ferocia della guerra e la valanga dell’odio
8 Maggio 2022

Ti potrebbe interessare anche

Un’amicizia imprevedibile
3 Maggio, 2025

In attesa del Conclave che dovrà eleggere il nuovo papa, nella newsletter di questa settimana ci soffermiamo ancora sulla figura di papa Francesco proponendovi la testimonianza di due giovani siciliani, Giuseppe e Claudia, oggi marito e moglie, che l’hanno conosciuto in un frangente molto complicato della loro vita. La riprendiamo dall’articolo, pubblicato sul sito del movimento di Comunione e Liberazione, che vi invitiamo a leggere. È la storia di un’amicizia imprevedibile, una testimonianza che parla da sola per la sua semplicità e per la straordinaria intensità di vita che comunica.  

«Non addomesticate le vostre inquietudini», ricordando Francesco
26 Aprile, 2025

«La parola letteraria è come una spina nel cuore che muove alla contemplazione e ti mette in cammino». Questa settimana apriamo la nostra newsletter domenicale con queste parole di papa Francesco tratte dalla sua lettera ai poeti, pubblicata l’anno scorso, di cui vi proponiamo la lettura. Fra i tanti testi possibili abbiamo scelto questa lettera per esprimere la nostra gratitudine per ciò che questo Papa è stato. Le sue sono parole che vanno dirette al cuore. La poesia e la letteratura diventano un aiuto formidabile «a capire me stesso, il mondo, ma anche ad approfondire il cuore umano». Fanno emergere un’esperienza «debordante», che spinge ad andare «oltre i bordi chiusi», a non addomesticare le inquietudini. «Raccogliete gli inquieti desideri che abitano il cuore dell’uomo – scrive ai poeti -, perché non si raffreddino e non si spengano». Allo stesso modo c’è l’invito a non «addomesticare il volto di Cristo, mettendolo dentro una cornice e appendendolo al muro». Significa «distruggere la sua immagine».

foto rawpixel.com

Quanto scrive Francesco lo sentiamo particolarmente vicino perché esprime molto efficacemente lo spirito che ci ha sempre mosso nella proposta di un’iniziativa come il Mese Letterario. Come abbiamo sottolineato non si tratta di un’attività culturale o di divulgazione, né tantomeno è una forma di intrattenimento. Nel suo piccolo per tante persone è stata invece un’occasione per riscoprire la ricchezza umana che la letteratura può offrire oltre al valore della lettura come atto di libertà. In alcuni grandi scrittori e poeti abbiamo trovato quel fuoco che è alimentato dalle domande fondamentali sull’esistenza e da un desiderio di verità, di giustizia, di bellezza che non accetta di adeguarsi a qualche sistemazione accomodante. Tra parantesi ricordiamo che giovedì 8 maggio prenderà il via la quindicesima edizione del Mese Letterario. Per chi non si fosse ancora iscritto è possibile farlo a questo link dove trovate anche il programma degli incontri. 
Tornando a papa Francesco, in questi giorni sono stati pubblicati parecchi articoli, alcuni davvero interessanti, sulla sua figura e sul suo pontificato. Qui vogliamo semplicemente segnalarvi un breve ricordo scritto dal cardinale Angelo Scola sul Corriere. «In questi giorni — più che interessarmi di analisi e bilanci del papato di Francesco, in ogni caso troppo prematuri — la domanda che si è aperta in me – osserva Scola – è stata: quale richiamo il Padre Eterno ha suggerito alla mia vita e per la mia conversione attraverso papa Francesco?». Ecco questa domanda descrive, prima di ogni analisi o considerazione, la posizione più vera per vivere questi giorni.      

Alla fine di un mondo
20 Aprile, 2025

«L’uomo che vuole fare senza Dio, fallisce. Alla fine dei conti, arriva a fare esperienza di vuoto. Di vuoto di senso. Non riesce a costruire prospettive a lungo termine. In questa società post secolare l’uomo è rimasto con la fame dentro. Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Mi viene ora in mente l’Inquisitore dei Fratelli Karamazov, “dategli il pane e staranno bene!”. Diamo il pane, diamo la giustizia umana… tutte cose che abbiamo già visto. Poi l’uomo si accorge che resta affamato, alla ricerca di qualcosa che gli riempia la vita e il cuore. Lì la Chiesa deve intervenire con la sua proposta». A parlare così è il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, in un’intervista davvero interessante pubblicata dal Foglio, che vi vogliamo proporre come lettura in occasione di questa Pasqua 2025. Un testo da leggere con grande attenzione che contiene passaggi illuminanti che vanno al cuore dei problemi di oggi. Nell’intervista Pizzaballa si sofferma sull’attuale situazione in Terra Santa, dove «niente tornerà più come prima», per passare poi alla crisi della Chiesa e al tema della fede. «Non dobbiamo temere i cambiamenti – sottolinea il patriarca -, non dobbiamo vivere di paura. Sta finendo un modello di Chiesa. Credo che Benedetto XVI l’abbia detto bene: sappiamo che sta finendo qualcosa ma non sappiamo come sarà dopo. Si definirà col tempo. Anche questa crisi, dunque, produrrà qualcosa. Le nostre valutazioni sono sempre molto umane, c’è la tentazione del potere, dei numeri, della visibilità. Ci sta anche, eh. Dobbiamo essere visibili. Ma non dobbiamo temere più di tanto questo, perché c’è anche Dio, c’è anche lo Spirito Santo. C’è la Chiesa che, attraverso la testimonianza di tante realtà, crea ancora qualcosa di buono. Non avrei troppa paura. Bisogna preoccuparsi, e lo ripeto, di essere autentici, genuini. La Chiesa non deve fare marketing: la Chiesa deve dire che non c’è niente di meglio nella vita che incontrare Gesù Cristo». Quello di Pizzaballa è anche un forte invito a riscoprire la differenza che il cristianesimo introduce nella vita dell’uomo e della società: «Il rischio – spiega – c’è sempre, sia nella Chiesa sia fuori dalla Chiesa, quello di non complicarsi la vita, di stare nell’ordinario, fatto di orizzonti normali, che stanno dentro una comprensione solo umana. Mentre invece l’incontro con Dio rompe sempre gli schemi e su questo il cristianesimo deve fare la differenza. Se non la fa, puoi avere anche tante chiese e belle basiliche, ma diventi irrilevante perché non hai niente di importante da dire». 

Cerca

Categorie

  • Fissiamo il Pensiero
  • I nostri incontri
    • I nostri incontri – 2015
    • I nostri incontri – 2016
    • I nostri incontri – 2017
    • I nostri incontri – 2018
    • I nostri incontri – 2019
    • I nostri incontri – 2021
    • I nostri incontri – 2022
    • I nostri incontri – 2023
    • I nostri incontri – 2024
    • I nostri incontri – 2025
  • Mese Letterario
    • 2010 – I Edizione
    • 2011 – II Edizione
    • 2012 – III Edizione
    • 2013 – IV Edizione
    • 2014 – V Edizione
    • 2015 – VI Edizione
    • 2016 – VII Edizione
    • 2017 – VIII Edizione
    • 2018 – IX Edizione
    • 2019 – X Edizione
    • 2021 – XI Edizione
    • 2023 – XIII Edizione
    • 2024 – XIV edizione
  • Scuola San Benedetto – edizioni passate
  • Tutti gli articoli

Education WordPress Theme by ThimPress. Powered by WordPress.

VUOI SOSTENERCI?

Siamo una fondazione che ha scelto di finanziarsi con il libero contributo di chi ne apprezza l’attività

Voglio fare una donazione
Borgo Wührer, 119 - 25123 Brescia
[email protected]

Resta sempre aggiornato

Iscriviti subito alla nostra newsletter per non perderti le attività e gli eventi organizzati dalla Fondazione San Benedetto.

Iscriviti

Sito Web sviluppato da Nida's - Nati con la crisi.

Copyright © Fondazione San Benedetto Educazione e Sviluppo

Mappa del sito | Privacy Policy | Cookie Policy

Sito Web sviluppato da Nida's - Nati con la crisi.

Privacy Policy | Cookie Policy