Natale 2020, non ci salverà il moralismo ma la carità
Si può ancora credere alla possibilità di un mondo nuovo, più giusto e fraterno? Si può davvero sperare in una trasformazione delle società in cui viviamo, dove a dominare non sia la legge del più forte e l’arroganza del dio denaro, ma il rispetto della persona e una logica di gratuità?
Immagino l’espressione sul volto di tanti, di fronte a queste parole, a queste «ingenue» domande. Una leggera piega delle labbra, curvate in un sorrisetto di scetticismo o nel migliore dei casi di commiserazione che ci porta a vivere nella società del disincanto. Dobbiamo prendere dunque atto che il mondo è immodificabile, con le sue ingiustizie che «gridano vendetta al cospetto al Dio»? E a noi uomini di Chiesa resta solo il compito di predicare passiva rassegnazione o enunciare con doverosa ripetitività princìpi tanto veri quanto astratti?
Nessuna mente onesta può negare la forza trasformante del cristianesimo nel divenire della storia. Ogni volta che la vita cristiana si è diffusa nella società in modo autentico e libero ha sempre lasciato una traccia di umanità nuova nel mondo. Fin dai primi secoli. (…)
Papa Francesco
da Corriere della Sera, 20 novembre 2020