COME AGITARSI INVANO
- Data 7 Ottobre 2019
Mi rammarico del fatto che molti vescovi e molti sacerdoti trascurino la loro missione essenziale, che consiste nella propria santificazione e nell’annuncio del Vangelo di Gesù, per impegnarsi invece in questioni sociopolitiche come l’ambiente, le migrazioni o i senzatetto. E’ un impegno lodevole occuparsi di questi temi. Ma se trascurano l’evangelizzazione e la propria santificazione si agitano invano (card. Robert Sarah, da il Foglio)
Ti potrebbe interessare anche
25 Aprile senza pace
È appena passato il 25 aprile segnato dal solito contorno di polemiche, di insulti e di divisioni, che da parti opposte denotano un’incapacità di leggere la storia e di guardare il presente senza le deformazioni dell’ideologia. Tra un anno verrà celebrato l’ottantesimo anniversario della Liberazione e il rischio reale è che tutto questo tempo, dal 1945 a oggi, sia trascorso invano anziché far crescere «la consapevolezza di un sentimento comune sulle autentiche radici della nostra Repubblica», come ha scritto Ferruccio de Bortoli (che sarà prossimamente nostro ospite a Brescia) qualche giorno fa in un editoriale sul Corriere della Sera di cui vi proponiamo la lettura. «Ci si dovrebbe domandare – continua l’articolo – se caricare l’appuntamento del 25 aprile di questioni legate all’attualità, giuste o sbagliate che siano, non finisca per snaturarlo. Non releghi in secondo piano proprio quegli italiani coraggiosi che lottarono contro il totalitarismo. La giornata è dedicata soprattutto a loro e ai valori che incarnarono. Combatterono il nazifascismo sotto diverse e ideologicamente contrapposte bandiere. Formazioni che se fossero state intrise del particolarismo e del personalismo della politica contemporanea, non avrebbero sconfitto, al fianco delle truppe alleate, le peggiori dittature del Novecento, consentendo all’Italia di restare nell’Occidente libero».
Elezioni europee e presidenziali Usa, due incontri a maggio
Come preparazione al doppio appuntamento di maggio sulle elezioni europee e le presidenziali americane (vedi notizia sopra), questa settimana vogliamo segnalarvi un articolo pubblicato pochi giorni fa dall’Osservatore Romano da leggere con attenzione. In esso il filosofo Massimo Borghesi si sofferma sulla grave carenza di un pensiero cristiano oggi. «Quello che è venuto meno – scrive Borghesi – è il patrimonio ideale complessivo, l’impeto di comunicare una novità al mondo. Non mancano, certamente, intellettuali credenti che singolarmente apportano contributi di grande valore. Ciò che difetta è un pensiero cattolico all’altezza del tempo storico, capace di coniugare la ricchezza della tradizione con le sfide del presente». Di questo oggi si avverte la necessità dentro il clima plumbeo segnato dalla guerra in cui siamo immersi. «Ciò che il mondo chiede alla fede – continua l’articolo – è la salvezza dal male e dalla morte, la redenzione e la resurrezione. Un pensiero cattolico sorge da qui, dall’opposizione al male e alla morte, dalla comprensione del valore della carne di Dio come salvezza del mondo. Sorge, oggi, dall’opposizione alla guerra e dalla lotta per la pace. Un pensiero cattolico non lascia solo il Papa nella sua difesa della pace. Se questo accade, come è accaduto a Giovanni Paolo II nel 1991 e nel 2003, durante la prima e la seconda guerra contro l’Iraq quando molti cattolici si opposero al Papa in nome dei valori “occidentali”, allora significa che quel pensiero non esiste più. Esiste solo una fede privata che non è più in grado di assumere un punto di vista critico sulla storia».
Tra Mese Letterario e Premio Strega, cercando la letteratura
Continua con grande successo di pubblico la 14esima edizione del Mese Letterario. Giovedì si è tenuto il secondo appuntamento dedicato a James Joyce con l’intervento molto apprezzato di Enrico Terrinoni fra i maggiori conoscitori dello scrittore irlandese, oltre che suo traduttore. L’ultima serata sarà giovedì 18 aprile su T.S.Eliot con Edoardo Rialti. In questa newsletter vogliamo tornare sul tema della letteratura con un articolo, tratto dal quotidiano online ilsussidiario.net, del poeta e traduttore Gianfranco Lauretano, che prende spunto dalla recente pubblicazione dei finalisti del Premio Strega. Una «magnifica grancassa pubblicitaria» che sembra ormai rispondere quasi esclusivamente alle mode e alle logiche del marketing editoriale. «Il tutto – scrive Lauretano – serve all’unico vero scopo: far vendere copie ad un genere artistico, la letteratura, sempre più agonizzante, periferico rispetto al dibattito culturale della società e preda di giochetti editoriali e concorsi che non servono ad altro». Un articolo provocatorio per andare alla ricerca di cosa sia davvero la letteratura come gli incontri del Mese Letterario ogni volta aiutano a scoprire in modo sorprendente.