SE I GIUDICI DETTANO LEGGE
Nemmeno il più relativista dei distratti potrebbe negare che quando sono i giudici di Cassazione a determinare, dettare o abolire le leggi, e non il Parlamento, qualcosa non torna. Soprattutto perché in Italia sono ormai troppe le materie sensibili, che riguardano comportamenti e salute, su cui i giudici di fatto si sovrappongono, o fanno supplenza, alla mancata capacità della politica di decidere e di dare un indirizzo condiviso ma univoco. L’ultimo caso, forse il più estremo, è il suicidio assistito. Ma lo stesso si può dire delle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso. Coltivare due vasi di cannabis da balcone non modificherà, dicono in molti, né il mercato né le abitudini dei consumatori. Ma è innegabile che sia anche un’ulteriore normalizzazione del suo consumo e un passo in più verso la legalizzazione. Senza però che il popolo sovrano si sia espresso in materia. (da Il Foglio)