La forza del male e la domanda di un senso
Erano comparse anche in tv tutte piangenti per chiedere un aiuto a ritrovare la mamma. Ora sappiamo che quella di Silvia e Paola Zani, le due figlie di Laura Ziliani, era solo una tragica messa in scena. Secondo quanto emerso dalle indagini loro stesse avrebbero ucciso la madre di cui dall’8 maggio si erano perse le tracce. Il tutto con la complicità di Mirto Milani, «fidanzato» delle due sorelle in un ménage à trois, dall’apparenza di bravo ragazzo con laurea in psicologia e passione per il canto lirico con esibizioni per cause benefiche.
È la forza del male ammantato di menzogna che lascia attoniti davanti a questa vicenda. Non sembra pensabile che esseri umani arrivino ad architettare con fredda lucidità tanto male. Eppure è una possibilità presente, per tutti. Non serve un curriculum criminale e non è colpa della società.
Di materia per scrivere un nuovo «romanzo del dolore» con tutti i connotati dell’abiezione umana ce n’è molta. Per alimentare le curiosità «epidermiche» gli ingredienti fondamentali – soldi, sesso e sangue – ci sono tutti. Ma al di là di questo, restano le domande su quale sia il senso di tutto ciò, per non lasciare che l’ultima parola sia quella di un male diabolico e invisibile che altera la misura stessa dell’umanità.
di Piergiorgio Chiarini
da Bresciaoggi – 25 settembre 2021