La nuova ricostruzione
“La durata dei governi in Italia è stata mediamente breve ma ciò non ha impedito, in momenti anche drammatici della vita della nazione, di compiere scelte decisive per il futuro dei nostri figli e nipoti. Conta la qualità delle decisioni, conta il coraggio delle visioni, non contano i giorni. Il tempo del potere può essere sprecato anche nella sola preoccupazione di conservarlo. Oggi noi abbiamo, come accadde ai governi dell’immediato Dopoguerra, la possibilità, o meglio la responsabilità, di avviare una Nuova Ricostruzione. Questa è la nostra missione di italiani: consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti. Spesso mi sono chiesto se noi, e mi riferisco prima di tutto alla mia generazione, abbiamo fatto e stiamo facendo per loro tutto quello che i nostri nonni e padri fecero per noi, sacrificandosi oltre misura. È una domanda che ci dobbiamo porre quando non facciamo tutto il necessario per promuovere al meglio il capitale umano, la formazione, la scuola, l’università e la cultura. Una domanda alla quale dobbiamo dare risposte concrete e urgenti quando deludiamo i nostri giovani costringendoli ad emigrare da un paese che troppo spesso non sa valutare il merito e non ha ancora realizzato una effettiva parità di genere. Una domanda che non possiamo eludere quando aumentiamo il nostro debito pubblico senza aver speso e investito al meglio risorse che sono sempre scarse. Ogni spreco oggi è un torto che facciamo alle prossime generazioni, una sottrazione dei loro diritti.
Mario Draghi
intervento al Senato – 17 febbraio 2021
Su questi temi segnaliamo anche la lettura dell’articolo del presidente della Fondazione per la sussidiarietà Giorgio Vittadini pubblicato su ilsussidiario.net.
Draghi, Vincenzina e la fabbrica che rinasce
La Camozzi Group ha trasferito la sua sede legale da Brescia a Milano nell’area Innse, che diventa così “spettatrice” e ospite di una profonda trasformazione
Mario Draghi presenta così una parte del suo programma: “Il governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente”. Un esempio di impresa da sostenere è quella apparsa qualche giorno fa su alcuni quotidiani. La Camozzi Group ha trasferito la sua sede legale da Brescia a via Rubattino di Milano nell’area Innse, cioè nella vecchia e storica Innocenti nella zona di Lambrate, alla periferia della grande città. Per comprendere il significato di quanto sta accadendo, occorre soffermarsi sulle due realtà di questo evento: il Gruppo Camozzi e la storica vecchia area dell’Innocenti, di cui si possono ancora vedere gli antichi capannoni abbandonati, testimonianza nostalgica di una grande Milano e di un’Italia in pieno sviluppo economico e industriale. In effetti, per chi ha un ricordo della grande espansione economica del nostro Paese, l’area dell’Innocenti, finora dismessa, rappresenta un simbolo di prima grandezza e di un grande passato di riscatto dopo la tragedia della seconda guerra mondiale. Il registro storico dell’Innocenti spiega: “Sul finire degli anni Cinquanta a Lambrate ha sede una delle più importanti aziende italiane: la Innocenti. Nonostante fosse stata messa in ginocchio dalla seconda guerra mondiale, la Innocenti era riuscita a risollevarsi grazie alla linea di produzione della Lambretta”. “Lambretta”, un mito e un ricordo storico per i giovani del dopoguerra. (…)
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