LACRIME E RISA
Spuntò un movimento di rinascita cattolico ben diverso i cui principali rappresentanti furono Péguy e Bernanos in Francia e Chesterton in Inghilterra. Ciò che questi uomini odiavano nel mondo moderno non era la democrazia, ma la sua mancanza. Ciò a cui aspiravano era la libertà per il popolo e la ragione per le menti. In loro vi era un odio profondo per la società borghese, che sapevano essere essenzialmente antidemocratica e fondamentalmente corrotta. Ciò contro cui si battevano senza requie era l’insidiosa invasione della morale e dei valori borghesi in tutti gli stili di vita e in tutte le classi sociali. Non vi sono polemiche più devastanti, divertenti o meglio scritte contro quell’insieme di superstizioni moderne che vanno dalla scienza cristiana alla ginnastica come mezzo di salvezza, dal proibizionismo a Krishnamurti, di quelle contenute nei saggi di Chesterton. Erano consapevoli che una ricerca della felicità che elimini le lacrime è destinata a cancellare anche le risa. Il cristianesimo insegnava che non può esistere nulla di umano al di là delle lacrime e delle risa, fatta eccezione per il silenzio della disperazione. Per questo Chesterton, accettate senza remore le lacrime, poté fare spazio al riso (Hannah Arendt)